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Incontro a Torino.

A Torino, dopo quello di Fabriano, il secondo incontro con gli studenti segnalati per il premio "Alfieri del Lavoro".

Dopo quella di Fabriano, la seconda iniziativa destinata agli studenti segnalati dalle rispettive scuole per il Premio “Alfieri del lavoro” è stata organizzata dal Gruppo piemontese. All’incontro hanno partecipato circa cinquanta fra giovani, professori e Dirigenti scolastici, in rappresentanza delle diverse province della regione. Il tema dell’innovazione e dell’orientamento all’eccellenza come frontiera d’impegno strategica per il futuro del paese è stato discusso da Francesco Profumo, Rettore del Politecnico di Torino, Gianfranco Carbonato, Cavaliere del Lavoro e Presidente e Amministratore Delegato di Prima Industrie Spa e Donato Squara, laureato del Collegio “Lamaro Pozzani” e Direttore di Città studi di Biella.

L’ing. Marco Borini, Presidente del Gruppo, ha introdotto i lavori sottolineando la necessità di consolidare il rapporto fra il mondo dell’impresa e quello della scuola e dell’università ed è seguendo questo filo conduttore che si sono succeduti gli interventi dei relatori. Il prof. Profumo ha evidenziato come la responsabilità della formazione sia oggi più difficile, perché l’università non può più puntare alla trasmissione di un pacchetto di conoscenze immediatamente spendibili: la conoscenza invecchia rapidamente e non si studia più una cosa “una volta per sempre”. Il Politecnico si è orientato ormai da alcuni anni alla nuova esigenza di coltivare l’eccellenza dei talenti secondo un modello virtuoso di flessibilità e i risultati stanno arrivando: cresce la capacità di attrazione di questo polo tecnologico e di ricerca e la “cittadella universitaria” offre un concreto esempio della possibilità per l’università di trasformarsi in vero e proprio incubatore d’impresa. Il Cavaliere Carbonato ha puntualizzato senza sconti i fattori di ritardo del sistema-Italia: deficit di infrastrutture, costo del lavoro eccessivo, burocrazia opprimente, ma anche bassi livelli di investimento in ricerca e di percentuale di laureati e soprattutto di specialisti dei settori scientifici e tecnologici sul totale della popolazione attiva. È su questi punti che occorre incidere, in tempi rapidi, con scelte coraggiose. L’ing. Squara ha chiuso il primo giro di interventi illustrando la storia e l’attività di Città studi come esempio virtuoso della convergenza fra apertura internazionale, valorizzazione della tradizione e del territorio e contaminazione dei saperi, sempre in vista di una reale collaborazione fra operatori della formazione e mondo dell’impresa. L’apertura a Biella di un corso di ingegneria tessile, al quale si sono già iscritti molti studenti stranieri, dimostra che si possono raggiungere risultati importanti attraverso la capacità di ripensare e riprogettare anche i settori più esposti alla concorrenza internazionale.

È seguito un ampio dibattito, al quale hanno partecipato molti fra i Cavalieri del Lavoro presenti. Il Segretario generale della Federazione, Franco Caramazza, ha esposto le linee del programma che sarà sviluppato nei prossimi anni insieme agli studenti segnalati per il Premio Alfieri. Marco Magnani, Presidente della Associazione laureati del Collegio “Lamaro Pozzani”, che era rappresentato da una studentessa piemontese, Miriam Pavese, si è soffermato sul valore di un’esperienza che, come quella appunto del “Lamaro Pozzani”, sia orientata all’interdisciplinarità, alla vivacità critica, alla capacità di fare rete. Ha concluso i lavori il prof. Stefano Semplici, Direttore scientifico del Collegio.