Lunedì 23 l’aula magna ha ospitato il professor Giacomo Marramao, ordinario di filosofia politica a Roma 3. È stato chiamato a raccontare la figura di Lelio Basso e a rappresentare la fondazione omonima di cui è direttore scientifico da ormai diversi anni.
Conosce il politico socialista nel 1970 in Germania e ciò che lo colpisce di lui sono l’apertura verso i giovani e la vivacità intellettuale. Quest’ultima in particolare caratterizza gli scritti di Basso, pubblicati a partire dal 1923: collaborò con vari quotidiani e riviste antifascisti quali "Critica Sociale" e "Rivoluzione Liberale" e pubblicò diversi libri, l’ultimo "La fede di un laico" nel 1976, tutti incentrati sul dibattito filosofico-giuridico-religioso. È inoltre in buona parte suo il merito della divulgazione degli scritti di Rosa Luxemburg in Italia, le cui opere lesse durante il suo internamento del biennio ’39-40.
A lui si deve il secondo capoverso dell’articolo 3 della Costituzione Italiana: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese".