Menu

Andrea Sambusetti, docente di geometria presso l’università “La Sapienza”, incontra gli studenti

Sambusetti:le dimensioni alle quali siamo abituati non sono tutte quelle possibili

Andrea Sambusetti, docente di geometria presso l’università “La Sapienza”, ha presentato il concetto matematico di dimensione, inteso sia come oggetto di studio della realtà fisica che quotidianamente viviamo, sia come tassello indispensabile nell’opera di descrizione di enti geometrici astratti, in grado di “abitare” i mondi n-dimensionali, ineffabili ma perfettamente immaginabili attraverso l’uso di una “libreria” atta a tradurre coordinate in numeri, immagini in proiezioni stereografiche ed ombre. L’obiettivo è stato quello di descrivere agli esseri umani, abitatori dello spazio tridimensionale, il modo in cui ipotetici abitanti di un mondo a due dimensioni possano provare ad immaginare la vita in uno spazio “più grande” del proprio; poi, percorrendo la medesima idea, è stato possibile presentare i cinque solidi platonici e loro estensioni pluridimensionali. Al contempo, il professore ha sottolineato l’importanza fisica di strutture geometriche di questo tipo, segnatamente per quanto riguarda la teoria della relatività generale e quella delle stringhe. In conclusione, si è parlato della possibilità di immaginare dimensioni che siano descritte da parametri non necessariamente interi: da qui la teoria dei frattali e delle dimensioni di Hausdorff, con la quale è possibile descrivere oggetti che “vivono” in dimensioni frazionarie e dei quali è difficilissimo stimare perimetro e superficie. Così si chiude il cerchio che, sfidando il senso comune, tenta di liberare l’uomo dalla presunzione che il proprio mondo debba essere l’unico immaginabile.