Nell’ambito delle esperienze offerte dal viaggio che ha visto gli studenti del Collegio protagonisti di un tour da Bucarest a Vienna, dalla Transilvania al Danubio, sul podio delle occasioni più stimolanti e formative si colloca senza dubbio l’incontro organizzato nella sede delle Nazioni Unite di Vienna in data 26 Marzo.
La primavera fredda e nevosa della capitale austriaca ha infatti avuto come contraltare una calorosa accoglienza agli studenti da parte dell’Ambasciatore presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna Filippo Formica, laureato del Collegio, che ha introdotto prima l’intervento del dott. Sandee Chawla, Vicedirettore Esecutivo dell’UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) e poi quello di Rafael Grossi, Capo di gabinetto e vicedirettore generale della IAEA (International Atomic Energy Agency).
L’Ambasciatore Formica, nel suo intervento, ha esposto le funzioni fondamentali svolte dalle Nazioni Unite nelle loro sedi di New York, Vienna, Ginevra, Roma, Parigi e, di recente, Seoul. Si è poi soffermato sulle attività svolte a Vienna. Una delle priorità è certamente quella della sicurezza, che una volta si limitava alla difesa del territorio nazionale e viene oggi intesa, in una prospettiva più ampia, anche come collaborazione per la lotta al terrorismo, alla droga e alla criminalità organizzata. Parlando in particolare di quest’ultima, l’Ambasciatore ha sottolineato il significato della Convenzione di Palermo, che rappresenta oggi un fondamentale strumento di cui ci si serve per studiarne e combatterne ogni forma. La Convenzione, tuttavia, spesso non viene applicata adeguatamente e da tutti i paesi; questa consapevolezza ha spinto alla creazione di un “meccanismo di riesame”, che prevede “missioni” che un team di esperti svolge all’interno dei paesi facenti parte della Convenzione per esaminarne la legislazione e, nel caso, per fare le dovute raccomandazioni su come rafforzare il regime giuridico-giudiziario nella lotta alla criminalità. Il tutto con l’obiettivo di un esame sempre aggiornato dello stato di attuazione della Convenzione stessa e di un approfondimento delle misure da adottare per rafforzare l’attenzione nei paesi interessati.
Un’altra importante questione trattata alle Nazioni Unite riguarda l’energia nucleare. In quest’ambito, l’attenzione dei singoli paesi non deve limitarsi ai propri confini, ma deve necessariamente estendersi ai vicini. Per tale ragione nascono le peer review, ovvero le revisioni tra pari, le quali consistono nell’incontro, all’interno di ogni paese ispezionato, tra una commissione di esperti estera e una commissione del paese stesso, per dare luogo appunto a una revisione tra pari e non compromettere l’autorità locale attraverso forzature prevalentemente esterne.
Riguardo alle questioni nucleari, l’Ambasciatore Formica ha accennato anche al delicato negoziato che l’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) intrattiene con l’Iran e, più in generale, alla delicata questione della possibilità che l’energia nucleare possa essere dirottata da fini civili a fini militari. Uno degli scopi principali dell’Aiea (al cui interno si trovano anche una sede di cooperazione tecnica sugli usi del nucleare e un’agenzia che si occupa dello sviluppo e dell’inserimento nei mercati internazionali dei paesi emergenti) è quello di assicurare che l’energia nucleare venga usata unicamente per fini civili dai vari paesi. L’Ambasciatore Formica ha quindi concluso ricordando che la diplomazia, nella sua complessità, rappresenta tuttavia soltanto uno strumento e che le decisioni più importanti devono comunque essere prese dalla politica.