Ospite della serata è Leonardo Ambrosini, laureato del Collegio in Ingegneria informatica e fondatore nel 2000 – a soli 28 anni – dell’impresa Nexse S.r.l., per la progettazione e realizzazione di applicazioni e servizi internet e mobili per grandi imprese ed enti.
Raccontare la sua esperienza non come una cronaca, ma come una testimonianza: questo è l’intento del relatore, che ribadisce l’importanza di una solida preparazione di base e di una cultura quanto più ampia possibile. La conoscenza, afferma Ambrosini, deve essere non solo tecnica ma soprattutto interdisciplinare. Proprio la formazione fornita da un’istituzione come il Collegio rappresenta un enorme valore aggiunto e permette di affrontare meglio le sfide di un mondo e di un mercato in continua trasformazione.
Grande cultura, curiosità e volontà di far fiorire le proprie passioni sono stati i fattori che hanno permesso ad Ambrosini di fare impresa e di creare non solo la Nexse ma anche il laboratorio Wlab, che vuole essere un punto di incontro tra la ricerca accademica e l’applicazione nel contesto industriale. All’avanguardia nelle sperimentazioni di prodotti per nuovi servizi, il Wlab è stato anche la prima impresa italiana a ottenere il finanziamento europeo Future and Emerging Technologies per la ricerca condotta sull’uso delle piante come biosensori, di cui si è trattato nella seconda parte dell’intervento. Le piante, essendo sensibili agli stimoli esterni, emettono dei segnali sotto forma di impulsi elettrici, che sono misurabili e possono avere importanti implicazioni per facilitare il monitoraggio delle variazioni ambientali (basti pensare al cambiamento climatico e all’inquinamento).
A conclusione dell’incontro e in risposta alle sollecitazioni degli studenti, l’ospite ha espresso il suo disappunto riguardo all’assenza di investimenti sulla formazione per creare quella conoscenza che è indispensabile, particolarmente in tempi di crisi come quelli attuali.