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La bioetica e il ruolo della Chiesa in Brasile. Incontro con Padre Marcio dos Anjos.

Padre Marcio Fabri dos Anjos, teologo e professore di Bioetica, illustra il ruolo del cristianesimo in Brasile, fra tradizione e sfide per il futuro.

Il 31 maggio il ciclo degli incontri serali in Collegio si è chiuso con Padre Marcio Fabri dos Anjos, professore di Bioetica nell’Università San Camillo di San Paolo del Brasile, nonché importante esponente della teologia sudamericana.
 
Un’ampia parte dell’introduzione è stata dedicata alla teologia della liberazione. Sviluppatasi a partire dal Concilio Vaticano II, questa riflessione si caratterizza per la centralità in essa riconosciuta ai caratteri di emancipazione insiti nel messaggio cristiano. Partendo dalla propria esperienza, Padre Marcio si è soffermato anche sugli aspetti conflittuali del rapporto tra la Chiesa e i teologi della liberazione, sottolineando come questa corrente di pensiero si declinasse in realtà, più che come opzione immediatamente politica “di sinistra”, attraverso una attenzione forte per le istanze sociali ed economiche della popolazione, specialmente dei ceti meno abbienti. Quella stessa attenzione, ha sottolineato il prof. Fabri dos Anjos, che viene adesso vigorosamente richiamata nel magistero di Papa Francesco e resta un punto di riferimento obbligato per la presenza cattolica in Brasile e più in generale in tutta l’America Latina.
 
Nel corso del consueto dibattito, Padre Marcio ha ripreso ancora questo punto, non nascondendo la propria soddisfazione per l’elezione del nuovo pontefice e le prospettive che si sono aperte in questo modo per la Chiesa. Interrogato poi su alcuni temi di bioetica, egli ha enfatizzato l’importanza dei valori di carattere umanitario che dovrebbero stare alla base del comportamento di ognuno – credente o non credente – perché si possa trascendere il livello base del contratto sociale e giungere a una società giusta, contenendo la deriva di un individualismo esasperato.