È stato inaugurato il 29 ottobre il quarantatreesimo anno accademico del Collegio. Questa giornata di festa è stata anche l’occasione per il primo incontro con il nuovo Presidente Antonio D’Amato, che ha tenuto la sua prolusione dopo il saluto del Presidente Benito Benedini, a lungo applaudito per i sei anni nei quali ha confermato e rafforzato l’impegno dei Cavalieri del lavoro per quello che egli ha sempre definito il loro “fiore all’occhiello”. Il Presidente D’Amato ha ribadito con forza l’esigenza di una nuova classe dirigente capace non solo di cambiare il paese, ma anche di contribuire proprio in questo modo alla costruzione di un’Europa in grado di sostenere la sfida con i paesi emergenti senza perdere la propria identità e il proprio patrimonio di valori. L’impegno nello studio, da questo punto di vista, sottolinea quei principi di consapevolezza, responsabilità e resistenza al declino che accomunano la voglia di fare dei giovani a quella degli imprenditori. I Cavalieri del Lavoro – ha concluso D’Amato – non si rassegnano e non si rassegneranno al declino dell’Italia e dell’Europa e per questo chiedono di costruire un’Italia e un’Europa più forti e più competitive. La tenacia e la capacità dei giovani rappresentano un segnale confortante, perché dimostrano che il potenziale non manca. Proprio per questo vanno incoraggiati, sostenuti e premiati nel loro impegno. I Cavalieri del lavoro continueranno a farlo ed è in questo modo che il Presidente ha dato anche il benvenuto alle 16 nuove matricole, selezionate come sempre fra oltre cento candidati tutti in possesso di un curriculum scolastico eccellente, con il massimo dei voti nell’esame di maturità o almeno 8/10 di media nei primi quattro anni della scuola superiore.