Protagonista del secondo incontro del mese di febbraio è stato il Dott. Paolo Rebaudengo, direttore delle relazioni industriali FIAT dal 1996 al 2012. Il tema delle relazioni industriali, legato al ciclo di lezioni di diritto del lavoro che gli studenti del Collegio stanno affrontando in questi mesi, è stato quindi trattato a partire dall’esperienza personale dell’ospite.
Il Dott. Rebaudengo ha posto l’accento sul fatto che il mondo delle relazioni industriali è caratterizzato da incertezza ed imprevedibilità, determinate a loro volta dalla moltitudine e variabilità delle interazioni fra i soggetti: datore di lavoro e dipendenti, azienda e sindacati, ma anche istituzioni e opinione pubblica.
Si tratta quindi di un ambiente dinamico, nel quale una prospettiva a 360° risulta fondamentale per poter affrontare gli ostacoli che di volta in volta si presentano. Il relatore ha quindi posto l’accento sulla necessità di fissare in modo chiaro gli obiettivi che l’azienda si prefigge.
È solo a partire da una strategia aziendale ben definita che relazioni e negoziazioni tra soggetti si rivelano efficaci e produttive. Non sono mancati esempi a sostegno di questa tesi. Il Dott. Rebaudengo, ricollegandosi alla sua esperienza personale in FIAT, ha spiegato come siano state affrontate alcune situazioni delicate nella storia delle relazioni industriali dell’azienda torinese. Nel caso della recente questione di Pomigliano d’Arco, ricostruita nel volume Nuove regole in fabbrica.
Dal contratto Fiat alle nuove relazioni industriali, pubblicato nel 2015, è stato necessario non solo modificare l’assetto organizzativo del lavoro, ma anche il modo di gestire le relazioni.
La capacità di gestire le controversie e l’efficace risoluzione della crisi stanno a testimoniare come una chiara definizione degli obiettivi da raggiungere sia fondamentale nella gestione dei rapporti industriali. Il dibattito con gli studenti ha consentito infine di porre l’accento su una questione di stringente attualità: il rapporto tra la salubrità del posto di lavoro e il diritto allo stesso.
La tutela della salute del lavoratore è naturalmente un obiettivo imprescindibile. Di qui la necessità di costruire sistemi che riducano al minimo il rischio di malattie dovute all’inadeguatezza dell’ambiente di lavoro.