Stretto collaboratore dell’industria culturale perché permette di “consumare” arte. Ma anche casa dell’innovazione dove gli artisti, più che dispensare certezze, pongono domande e sollevano dubbi. Ecco la doppia funzione del museo così descritta da Andrea Viliani, direttore del museo d’arte contemporanea “Madre” di Napoli, protagonista dell’incontro al Collegio del 27 febbraio scorso. La priorità – ha spiegato – è quella di indurre il pubblico a riflettere di “ri-creare”, a partire dall’opera esposta, un qualcosa di nuovo. Il museo d’arte contemporanea, dunque, come luogo sia di esposizione sia di sperimentazione.