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Scuola, Ascani (Pd): “Rimettere al centro l’educazione piuttosto che l’istruzione”

La scuola deve essere educatio, cioè un estrarre fuori il talento, non un mero travaso di nozioni, come l’impostazione del nostro sistema scolastico prevede”. Questo il filo conduttore dell’incontro con Anna Ascani, componente della VII commissione “Cultura, scienza e istruzione” di Montecitorio, che ricorre ai classici per chiarire le proprie considerazioni sul tema.

L’insegnante deve essere un guida che si avvale dell’arte maieutica per portare il discente fuori dalla platonica caverna dell’ignoranza – spiega – ma questo compito va assolto nel rispetto delle libertà e degli obiettivi che legittimamente ciascuno studente coltiva per il proprio futuro. Proprio questo principio (non una vana ricerca di intercettare le preferenze del “job market” in continuo cambiamento), dovrebbe guidare l’azione legislativa del Parlamento, che, sulla legge chiamata “La Buona Scuola”, ha cercato di risolvere il problema del precariato dei docenti piuttosto che puntare a una didattica più moderna e partecipativa.

Ascani conclude, dunque, ricordando che la passione politica spesso deve confrontarsi con difficoltà legate alle contingenze (elettorali, economiche o sociali) che influenzano l’iter legislativo, modificando a volte anche radicalmente le proposte originarie.