“Ogni tanto si devono fare dei salti che consentano di uscire dai binari tradizionali. Solo in questo modo si possono avere delle reali opportunità”. A dirlo è il cavaliere Stefano Borghi, presidente e amministratore delegato della Site SpA, nel corso del suo incontro con gli studenti del Collegio Universitario dei Cavalieri del lavoro Lamaro Pozzani cui ha offerto una serie di spunti sul mondo del lavoro e sulla realtà aziendale partendo dall’esperienza vissuta sulla propria pelle.
“Sembrava assurdo, improbabile, pericoloso pensare di fare concorrenza al monopolista.” In un’Italia come quella degli anni ‘90, fondare una nuova azienda di gestione telefonica come la Omnitel sembrava la scelta più azzardata: tuttavia, è grazie a decisioni di questo tipo che Stefano Borghi, nominato cavaliere del lavoro nel 2017, è riuscito a far crescere la Site SpA, fondata nel 1947 dal padre e dallo zio.
Dopo un duro inizio negli anni del dopoguerra, l’impresa si pone l’obiettivo di costruire la rete telefonica italiana, avvicinando il paese ad una prospettiva di benessere. Quando nel 1987 l’azienda passa nelle mani del cav. Stefano Borghi, inizia la vera diversificazione sui mercati, con l’espansione nei settori dell’energia e dei trasporti. Risalire la catena del valore quando i mercati diventano saturi è difficile, ma la Site SpA ci dimostra che è sempre possibile farlo.
Gli studenti hanno potuto riflettere sui fattori che oggi rendono un’industria all’avanguardia. Gli imperativi categorici in tal senso sono la diversificazione tecnologica, l’integrazione e l’internazionalizzazione, ma anche la ricerca e lo sviluppo rivestono un ruolo di fondamentale importanza: contaminano e si contaminano quotidianamente grazie anche a collaborazioni esterne.
Le sfide aperte per il futuro? Realizzare la rete fibra in tempi rapidi e sviluppare software per il monitoraggio delle infrastrutture e per individuare situazioni di degrado e pericolo.