Sono molteplici gli spunti di riflessione emersi in occasione dell’incontro con il Cavaliere del Lavoro Martino Verga dello scorso 19 febbraio presso il Collegio Universitario “Lamaro Pozzani”. Del resto, non ci si poteva aspettare altro dalla storia di un’impresa che da azienda familiare locale è diventata una realtà internazionale, una storia che il Cavaliere ha lucidamente analizzato, soffermandosi, in particolare, sulle qualità etiche che ogni impresa e ogni imprenditore dovrebbero possedere.
Oggi Sacco System si presenta come un brand di tradizione familiare che raggruppa quattro imprese. Ripercorrendo a ritroso l’evoluzione dell’azienda si giunge al 1872, anno in cui il bisnonno del Cavaliere fondò il Caglificio Clerici. Nel 1984 avvenne l’acquisizione della Sacco, specializzata in colture microbiche selezionate, liofilizzate e congelate. In tal modo, alla produzione di enzimi fu affiancata quella di microrganismi utilizzabili sempre nel settore alimentare. Nel 2006 fu poi acquisita la Kemikalia, azienda svedese del settore caseario, e nel 2013 il Csl (Centro Sperimentale del Latte), specializzato in microrganismi per uso probiotico e farmaceutico. Nel 2016, infine, nasce l’attuale SACCO System, una rete di imprese internazionale.
Nell’analisi delle qualità dell’azienda, è stata sottolineata innanzitutto l’importanza dell’assetto di Family company, caratterizzato da valori a lungo termine. È stato poi evidenziato come il forte legame con la tradizione, in un settore come quello alimentare, sia sicuramente un punto di forza, così come anche l’esperienza acquisita. Un altro fattore decisivo è inoltre rappresentato dalla Creative Intelligence, caratterizzata dalla continua ricerca di nuovi prodotti e applicazioni: tale paradigma, tuttavia, è applicabile soltanto attraverso l’impiego di un adeguato e prezioso capitale umano (46% del personale laureato). Oltre alla High Flexibility nei confronti delle esigenze dei clienti e alla Reliability, ossia l’affidabilità acquisita con il tempo, tratto fondamentale della SACCO System è però la Research & Innovation, in cui investe il 6% del proprio fatturato, quota certo alta, considerando che l’UE raccomanda un investimento del 2%. Un ruolo importante è infine ricoperto dal Knowledge sharing, in cui esperienze lavorative e di ricerca sono dinamicamente condivise.
Per quanto riguarda la mission, quella di Sacco System consiste nel supportare le culture del cibo e della vita, in virtù della tradizione italiana e non solo: essa si trova infatti inserita nella più ampia vision di essere il punto di riferimento in ambito internazionale del biotech. Le sedi dell’azienda non sono localizzate soltanto in Italia, ma anche in Francia, Svezia, e, al di fuori dell’Europa, a Singapore. Con un fatturato di 100 milioni, più di 360 dipendenti (provenienti da più di 20 Paesi) ed esportazioni in più di 110 Paesi (dati dello scorso anno), l’azienda si presenta come una realtà consolidata ma allo stesso tempo dinamica, come dimostrato dalle continue migliorie e dalle molteplici collaborazioni con svariate Università, al fine di favorire l’innovazione.
Significativo è stato infine il racconto, da parte del Cavaliere, degli albori della propria carriera imprenditoriale, caratterizzati da difficoltà legate innanzitutto alla naturale inesperienza di due giovani fratelli trovatisi alla guida di un’azienda familiare alla morte dei genitori. Un altro momento importante nella vicenda imprenditoriale è stata poi la crisi scatenata dall’imminente introduzione degli Ogm da parte di un concorrente danese. Questa enorme minaccia aveva spaventato molte imprese familiari concorrenti, che per timore di subire enormi perdite abbandonarono il mercato vendendo le proprie aziende. Senza perdersi d’animo, il Cavaliere cercò piuttosto di convincere l’allora Ministero della Sanità italiano che l’utilizzo di enzimi ottenuti da Ogm per scopi alimentari potesse costituire un pericolo per la salute dei consumatori. Con l’introduzione di leggi a favore dell’utilizzo di prodotti naturali, dunque, la paura lasciò spazio al successo. “Non bisogna scappare dalle crisi: se affrontate in una certa maniera, possono essere un vantaggio”.
È stata inoltre sostenuta l’importanza del coraggio quale caratteristica fondamentale per un leader, oltre che la capacità di saper scegliere i giusti collaboratori quale requisito per raggiungere traguardi importanti. “Bisogna avere fiducia nelle persone”, è stato infatti un altro spunto riflessivo degno di nota, così come è stata ribadita l’importanza del rispetto reciproco e del confronto inteso in una dimensione associativa.
Tra le domande poste dagli studenti, che si sono dimostrati molto interessati soprattutto agli sviluppi futuri e all’internazionalizzazione di Sacco System, si è parlato della recente introduzione di vere e proprie start-up interne all’azienda, anche fuori dal settore alimentare. Tra le idee più interessanti, sicuramente meritano di essere citate la ricerca sull’interazione tra batteri e piante, che potrebbe avere risultati nell’ambito dello sviluppo sostenibile, su microrganismi per animali domestici e sulla fermentazione del caffè e del cacao. A proposito di internazionalizzazione, infine, si è ribadito il forte gettito in uscita di Sacco System verso diversi Paesi ed è stato evidenziato come la rigidità dei controlli in Italia (è il caso di Aifa per quanto riguarda il settore farmaceutico) sia effettivamente un punto di forza da un punto di vista internazionale.