L’ultimo incontro serale del mese di febbraio al Collegio “Lamaro Pozzani” si è aperto con un minuto di silenzio in memoria delle recenti vittime della guerra in Ucraina. In seguito, il dottorando Privilage Hove ha preso la parola ed ha dato avvio al suo secondo seminario in Collegio.
Mentre nel suo primo intervento il dottorando aveva introdotto in maniera generale le caratteristiche di un dottorato di ricerca in campo economico, durante il suo intervento del 28 febbraio ha voluto inquadrare nello specifico il tema delle Global Value Chains.
Come suggerisce il nome, si tratta delle serie di passaggi che un portano un prodotto dalla sua produzione a partire dalla materia prima fino alla sua vendita al dettaglio. Perché si parli di Global Value Chains, è necessario che i vari passaggi si svolgano in differenti Paesi.
Questo tipo di catena è molto diffuso al giorno d’oggi e infatti il Dott. Hove ha mostrato vari esempi di prodotti molto diversi che affrontano un tale percorso: da oggetti di piccole dimensioni come i microchip, fino a macchinari molto grandi e costosi come gli aerei passeggeri Boeing 787 Dreamliner.
Il dottorando ha evidenziato l’importanza di misurare il grado di partecipazione di ciascuno stato all’interno della catena. Si può effettuare inoltre una distinzione tra il valore interno aggiunto e il valore estero aggiunto. Nello spiegare la differenza tra questi, il Dott. Hove ha portato come esempio il processo produttivo e di vendita di alcuni capi di abbigliamento: la raccolta della materia prima (in questo caso il cotone) avviene nello Zimbabwe; il materiale grezzo attraversa poi varie fasi di lavorazione, prima in Sud Africa e poi in Belgio, da dove viene venduto: se il prodotto finito, eventualmente, facesse ritorno nello Zimbabwe si avrebbe un esempio di catena riflessiva.
Misurare il grado di partecipazione di ogni stato, comunque, rimane ancora oggi un problema, ed è proprio di questo che il dottorando si sta occupando nel corso della propria ricerca universitaria.
Per concludere, il Dott. Hove ha voluto sottolineare l’importanza della catena di valore globale elencando vari benefici che essa comporta: ad esempio la promozione della specializzazione (che porta ad un aumento della produttività), la condivisione dei profitti, la creazione di prodotti qualitativamente migliori a prezzi più bassi.
Un altro importante vantaggio delle catene di valore internazionali è che queste favoriscono l’interazione positiva tra stati differenti, e questo porta spesso all’instaurazione di rapporti solidi e duraturi tra le diverse potenze. Ciò è estremamente importante in ogni momento, ma soprattutto in questo periodo – quando la pace manca – ci possiamo rendere pienamente di conto di quanto