Homo faber fortunae suae: il giovane di oggi può e deve credere nel futuro, investendo risorse nei suoi progetti di vita e perseverando anche davanti ad ostacoli apparentemente insormontabili. Questo è il cuore della testimonianza del Cavaliere del Lavoro Nicola Fiasconaro, che nella serata di lunedì 19 dicembre 2022 ha tenuto un intervento al Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” sulla realtà della sua azienda e sugli obiettivi che si è prefissato per i prossimi anni.
Dopo un breve intervento introduttivo del Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella, il Cavaliere Fiasconaro, affiancato dalla figlia Agata Fiasconaro, ha raccontato agli allievi del Collegio la sua esperienza imprenditoriale, partendo dal coraggio del padre nell’avviare una piccola attività dolciaria con pochi dipendenti per poi giungere al resoconto dei risultati raggiunti dall’azienda lo scorso anno, arrivando a contare circa 220 occupati nella sola Castelbuono, borgo siciliano in provincia di Palermo, nonché luogo di nascita del Cavaliere del Lavoro.
Sollecitato da alcune domande, Fiasconaro si è poi definito la parte creativa dell’azienda, raccontando il processo che porta all’intuizione di un nuovo prodotto e al suo successivo perfezionamento, fino alla commercializzazione dello stesso. Ha inoltre voluto rimarcare l’alta qualità degli alimenti impiegati dall’azienda, acquistati sempre con un anno di anticipo per potersi garantire le migliori materie prime e di conseguenza dei prodotti finali maggiormente apprezzati dal mercato.
La dott. ssa Fiasconaro, occupandosi invece della parte amministrativa dell’azienda, ha evidenziato l’importante dialogo instaurato con i loro dipendenti e la dimensione familiare che si crea con questi ultimi, al fine di tutelare la persona non solo nell’immediato aspetto lavorativo ma anche nella sua esaltazione come individuo e come parte di una comunità. Tra i progetti futuri dell’azienda ha citato la volontà di interfacciarsi con il mondo delle università, al fine di assumere giovani preparati non appena terminati gli studi terziari, e il tentativo di creare prodotti non solo stagionali (come il panettone natalizio e la colomba pasquale) ma che possano essere presenti sulle tavole dei loro consumatori durante tutto l’anno.
Al termine dell’incontro si è tenuta la tradizionale cena di Natale, svoltasi in compagnia non solo del Cavaliere del Lavoro e della dott.ssa Fiasconaro, ma anche delle diverse figure impegnate nella direzione e promozione del collegio: il Presidente della Commissione per le Attività di Formazione e già presidente di Confindustria Luigi Abete, il Presidente emerito della Commissione per le Attività di Formazione Gian Luigi Tosato, lo storico componente della Commissione per le Attività di Formazione Ercole Pellicanò, accompagnato dalla moglie Lucia, il Direttore generale della Federazione dei Cavalieri del Lavoro Franco Caramazza, il Direttore del collegio Carlo Quintino Sella, il Coordinatore del Comitato Scientifico del collegio Sebastiano Maffettone.
Durante la cena si sono avvicendati anche l’esibizione del coro collegiale, composto da alcuni studenti che hanno eseguito dei canti natalizi, e l’intervento dei rappresentanti degli studenti, Aurora Abbondanza e Lorenzo Farrugio. In particolare, mentre la prima ha evidenziato la profonda essenza del collegio, visto come luogo che permette agli allievi di uscire dal proprio egoismo e spingersi verso l’esterno nella ricerca della relazione con l’altro, il secondo ha invece sottolineato la ricchezza di esperienze a cui il collegio può sempre fare riferimento, trovando nella Federazione e negli stessi Cavalieri del Lavoro l’esempio di figure realmente impegnate nel progresso della società e nell’avanzamento della tecnica nel nostro Paese.
La crescita e la maturazione del giovane che si affaccia oggi sul mondo non sono facili, ma ancora una volta il collegio ha dimostrato di saper fornire tutti gli strumenti indispensabili alla realizzazione del proprio sogno, fornendo le competenze necessarie e i modelli di vita su cui basare il proprio operato.