Un incontro corale all’insegna dell’onesto approfondimento quello cui i collegiali hanno avuto occasione di partecipare accogliendo la sollecitazione di Hitachi Rail S.p.A. Un incontro pomeridiano e informale, dallo stile chiaro e lucido: in apertura non liturgiche presentazioni ma dritti alle domande dei collegiali, al centro non solenni orazioni ma risposte brevi e schiette, in conclusione non retoriche esortazioni ma stimoli e domande aperte. In tutto ciò, uno e chiaro l’obiettivo: coltivare una relazione positiva per dare seguito e sbocco a quanto seminato – in modo pregnante – nel seminario territoriale dello scorso marzo a Napoli.
A rispondere alle domande dei collegiali sono intervenuti nell’ordine l’ing. Ulderigo Zona, vecchia conoscenza “napoletana” del Collegio e a capo della business unit group “Safety, Health, Environment, Quality”, l’ing. Maurizio Manfellotto, amministratore delegato di Hitachi Rail Italy, la dott.ssa Cristiana Cusani, HR Director e la dott.ssa Katja Gallinella, Head of Talent acquisition.
Le prime curiosità dei collegiali hanno riguardato le problematiche, tecniche o legislative, inerenti all’arrivo sul mercato di sistemi molto innovativi. La risposta ha evidenziato come, sebbene esista un certo ritardo nel recepimento dell’innovazione da parte del mercato, la chiave sta nell’intendere la relazione col cliente in senso bidirezionale: è spesso l’impresa, in questo caso Hitachi, a dover sollecitare il consumatore, in questo caso chi offre servizi ferroviari, comunicando con efficacia il potenziale concreto di una certa innovazione. Si è passati poi all’inevitabile analisi dell’impatto della pandemia da Covid-19 sui processi aziendali, evidenziando come lo statuto di impresa multinazionale abbia consentito ad Hitachi di accedere con tempestività a dati utili all’implementazione di strategie che consentissero di ridisegnare l’attività produttiva ponendo al centro la salvaguardia della salute dei lavoratori. In altre parole – quelle, nello specifico, dell’ing. Zona – il Covid è stato un “acceleratore di cambiamento dei paradigmi lavorativi”, un banco di prova che ha consentito di sondare e sperimentare nuove modalità di organizzazione del lavoro.
A seguire sono stati i temi della struttura aziendale, del processo produttivo e della selezione e valorizzazione del capitale umano a essere affrontati: “Come è strutturato il percorso di selezione del personale? Cosa cercate voi, come azienda, nei candidati? E, soprattutto, come coltivate la relazione con i dipendenti già assunti? ”.
La risposta di ciascuno degli intervenuti ha evidenziato sostanzialmente l’importanza dell’ascolto e della ricezione delle aspirazioni di ciascuno per consentire a queste di divenire vero volano della crescita dell’impresa tutta.
Infine, è stato affrontato il tema della sostenibilità ESG: Hitachi oggi ripone una sempre crescente attenzione al tema della cura ambientale a partire dalla ristrutturazione del processo produttivo per aumentare l’efficienza energetica, fino all’apertura di parchi fotovoltaici interni, passando per l’offerta di un parco auto aziendale totalmente elettrico.
Dopo poco più di un’ora di dialogo vivo e disteso, a chiudere l’incontro è stata quindi una battuta dell’ing. Manfellotto: il treno, nato a trazione umana per trasportare carbone all’interno delle miniere, oggi è in grado di presentarsi sul mercato come mezzo di trasporto competitivo non solo in termini di emissioni, ma anche, e sempre in più, di tempi di percorrenza.
Come affrontare il jet lag quando un treno sottomarino – scienza, non fantascienza – ci porterà da Londra a New York in un’ora e mezza resta invece ancora tutto da scoprire.