Per il primo incontro del ciclo “Autori in collegio”, dedicato all’approfondimento del panorama letterario contemporaneo, l’aula magna del Lamaro Pozzani ha avuto l’onore di ospitare lo scorso 8 aprile 2024 la giovane scrittrice Silvia dai Pra’. La serata si è incentrata sul dialogo tra i due studenti del collegio Alessandro Alberti e Francesco Minola (rispettivamente al secondo anno di matematica e al terzo di ingegneria chimica) e tra l’autrice a proposito del suo ultimo romanzo “I giudizi sospesi”, pubblicato nel 2022. La scrittrice si era già affermata nel 2007 con il libro “La bambina felice”, e da allora ha pubblicato complessivamente quattro libri.
Il confronto è cominciato con un’esposizione da parte dei due studenti in merito alla trama del romanzo, che mostra lo spaccato di vita della famiglia borghese e intellettualmente attiva dei Giovannetti, composta da Felice, o “Felix”, il fratello minore e la voce narrante, da Perla, sorella maggiore e scolasticamente brillante, dal padre Mauro, insegnante di liceo di storia e filosofia, e dalla madre Angela, insegnante di arte alle scuole medie. La straordinaria genialità della sorella la rende una figura ingombrante per Felix, che, offuscato da Perla, si ritrova ad occupare gli unici spazi non già predisposti per lei dal padre e la madre. La configurazione andata creandosi cambia tuttavia con l’avvento di un personaggio, un ragazzo di nome James Tocci, di cui Perla si invaghisce, e a causa del quale inizia a trascurare quelle attività intellettuali che caratterizzavano ormai così fortemente il suo ruolo all’interno del nucleo famigliare, tanto da farlo implodere.
I temi sollevati dagli studenti e dall’autrice sono molteplici, ma due in particolare sono quelli più ampiamente trattati. Il primo riguarda la naturale contrapposizione tra l’esperienza fruibile attraverso mezzi intellettuali quali ad esempio la lettura di saggi o romanzi, le attività predilette da Perla, e quella nel mondo reale. Anche Felix all’interno del romanzo si è spesso chiesto come una persona così culturalmente preparata come sua sorella potesse avere problemi nella gestione della sua relazione con James. Un altro interessante spunto di riflessione è incentrato sulla figura della “donna intellettuale”, termine che spesso in passato è purtroppo risultato in un’antifrasi, e indagato dall’autrice con il personaggio di Perla, nel quale i due aspetti entrano in conflitto con risultati tragici. La stessa Dai Pra’ si confessa testimone di “aspiranti scrittrici che finiscono per sposare scrittori”, precisando però come questo avvenisse molto più in passato.
L’incontro si è concluso con alcuni appassionati interventi da parte dei collegiali, evidentemente presi da una storia che può risultare estremamente familiare sotto numerosi aspetti.