Nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre 2024 si è tenuto l’incontro di presentazione del volume Donna e Impresa. Storie di Cavalieri del Lavoro presso la sede di Confindustria Emilia Area Centro a Bologna. Il libro, edito da Marsilio Arte e promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, è il secondo della collana Storie di imprese e di Cavalieri del Lavoro.
L’incontro, dopo una calorosa accoglienza degli ospiti, è cominciato con tre interventi ricchi di aneddoti e riflessioni, che hanno costituito il proemio di una serata dedicata al tema del ruolo storico delle donne come imprenditrici. Il primo intervento è stato di Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Confindustria Emilia dal 2017, la quale ha messo particolarmente in luce l’elemento chiave del merito, fattore che ha permesso alle imprenditrici di ergersi in un mondo colmo di difficoltà e di trovare la strada del successo. Ha proseguito Fabio Storchi, Presidente del Gruppo Emiliano Romagnolo dei Cavalieri del Lavoro e Presidente e Amministratore Delegato di Finregg, che ha dedicato il proprio intervento alle memorie di un nome che ha accompagnato l’intero arco della serata, Gilberta Gabrielli Minganti, la prima donna ad ottenere l’onorificenza (nel 1964). A lei infatti è dedicato il libro, per il sessantesimo anniversario dalla sua nomina a Cavaliere del Lavoro. Il Presidente Storchi ha ricordato il contesto storico e le caratteristiche dell’impresa di cui Gabrielli Minganti si assunse il carico. Ha infine concluso i saluti Maurizio Marchesini, Vice Presidente del Gruppo Emiliano Romagnolo dei Cavalieri del Lavoro e Presidente di Marchesini Group, il quale ha posto enfasi sull’ambiente di lavoro che Gabrielli Minganti aveva creato nella propria azienda, molto attento ai lavoratori e alle loro famiglie.
Ha poi preso avvio una sequenza di testimonianze e riflessioni sulle sfide pratiche delle donne nel mondo delle imprese e sul valore della loro determinazione. Paolo Mazzanti, giornalista e direttore responsabile di Civiltà del Lavoro, è stato il coordinatore della serata e ha posto varie domande agli ospiti, le quali trattavano interessanti aspetti legati alle storie delle imprenditrici da punti di vista molteplici e trasversali. Innanzitutto Maurizio Sella, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ha discusso il problema della ridotta presenza delle donne nel novero dei Cavalieri del Lavoro. Ha elogiato il talento delle molte lavoratrici che hanno popolato e oggi popolano il mondo delle aziende e si è detto certo dell’incremento che avrà la presenza femminile tra le posizioni di spicco nell’imprenditoria e tra i futuri Cavalieri del Lavoro: dal 2000 al 2024 sono state 93 le donne nominate Cavaliere del Lavoro. A seguire è intervenuta Cecilia Dau Novelli, Docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Cagliari, che ha indagato in una prospettiva storica e giuridica le ragioni principali per cui l’evento spartiacque (la nomina della Cav. Minganti) cadde nell’anno del 1964. Ha illustrato infatti come in quel momento storico concomitanze necessarie si siano congiunte creando le condizioni per una rinnovata possibilità delle donne in campo imprenditoriale: una maggiore applicazione dei diritti della Costituzione, largamente in ritardo, nuove leggi e il boom economico avevano infatti creato una situazione finalmente favorevole. Sonia Bonfiglioli, Cavaliere del Lavoro e Presidente Esecutivo del Gruppo Bonfiglioli, ha invece rimarcato due punti importanti: il lavoro di squadra e le competenze delle donne in ambito scientifico. Partendo dalla propria esperienza, ha definito il primo punto un elemento essenziale ai fini del successo di un’azienda; con il secondo, richiamando la propria esperienza in ingegneria meccanica, ha voluto ribadire il valore delle studentesse STEM, puntualizzando peraltro come la loro scarsità risulti, secondo le statistiche, un problema molto più italiano che straniero. “Abbiamo il dovere”, ha affermato, “di promuovere percorsi che avvicinino le giovani generazioni alle STEM e all’innovazione, offrendo loro strumenti, opportunità e supporto costante”. Ha preso la parola allora Vera Zamagni, Docente di storia economica presso l’Università degli Studi di Bologna e visiting professor presso la Sais Europe della John Hopkins University, che ha sottolineato l’importanza delle imprese familiari, smentendone l’inferiorità rispetto a quelle manageriali. Ha ricordato, in particolare, l’importanza del cambio generazionale nelle imprese familiari e la necessità di sviluppare autonomamente le nostre imprese, senza seguire modelli stranieri non adeguati. L’ultimo intervento è stato quello di Alberta Ferretti, Cavaliere del Lavoro e Vice Presidente di Aeffe: ci ha raccontato la sua storia nel mondo imprenditoriale della moda, la sua grande e forse inizialmente ingenua determinazione, la forza di volontà e gli sforzi che le circostanze le hanno richiesto. Il suo è un grande esempio di come l’inventiva sia un fattore essenziale della buona riuscita di un’impresa: bisogna aspirare al successo seguendo le proprie inclinazioni naturali.
Prima della conclusione dell’evento, Alberto Gabrielli, nipote di Gilberta Gabrielli Minganti, ha portato la propria testimonianza, tratteggiando il carattere austero della sua antenata, prova della forte ossatura morale di un’imprenditrice che, di fronte all’improvvisa necessità di prendere le redini dell’azienda dopo la morte del marito, ha saputo farsi strada egregiamente in un’ambiente ostile: come usava ripetere, “la marginalizzazione è brutta, ma la condiscendenza è molto peggio”.