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La gestione della Data Economy: opportunità e sfide con l’Avvocato Cassazionista Rocco Panetta

28.11.2024

di Marco Piermarini

“I valori portanti della nostra Repubblica, così come quelli più in generale delle Democrazie, sono potenzialmente esposti a una valorizzazione ma anche a una mortificazione, laddove l’IA non fosse utilizzata in maniera proporzionale e controllata.”

Il ciclo di incontri serali con gli Alumni è proseguito il 25 novembre con l’intervento di Rocco Panetta, Avvocato Cassazionista, Chairman di Panetta Consulting Group e Managing Partner di Panetta  Studio Legale, riconosciuto a livello nazionale e internazionale tra i massimi esperti di diritto delle nuove tecnologie, governance dei dati e AI strategy.

La serata si è aperta con i saluti del Presidente dell’Associazione Laureati del Collegio “Lamaro Pozzani” Giorgio Ricci Maccarini, il quale ha ringraziato Panetta, che ha tenuto a ricordare la sua esperienza come allievo del Collegio durante il corso dei suoi studi universitari in Giurisprudenza, ricordando alcuni aneddoti che sono stati tappe fondamentali per la storia e la crescita dell’istituzione collegiale.

Laureatosi nel ’96, Panetta ha voluto ricordare l’importanza che, sia nel suo percorso di studio sia in quello lavorativo, ha assunto la personalità del Prof. Stefano Rodotà, pioniere nel campo della giurisdizione relativa al monitoraggio dei dati personali, autore tra l’altro del saggio Il mondo nella rete. Quali i diritti, quali i vincoli e Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali dalla Fondazione dell’Autorità fino al 2005.

Proprio con il Prof. Rodotà, negli anni in cui “si doveva presidiare il fronte comunitario”, quando il tema della libera circolazione e della protezione dei dati non era ancora considerato prioritario nell’agenda politica ed economica dell’Unione, Panetta divenne prima assistente all’interno dell’Autorità, per poi diventarne dirigente egli stesso, fino alla fondazione del suo studio legale totalmente dedicato all’emergente mercato dei dati.

Proprio i temi della privacy e del controllo dei dati personali sono stati il fulcro centrale della serata; “un codice alfanumerico non è di per sé un dato personale, perlomeno fino a quando non viene esplicitamente legato a un utente”; e proprio l’uso di questa informazione da parte di grandi multinazionali e la complessità della loro gestione è stato il fulcro della discussione. A complicare la delicata situazione, l’ascesa di Internet, secondo il nostro ospite, “ha cambiato le regole del gioco”, mettendo in crisi quei principi del diritto romano che abbiamo considerato validi per duemila anni fino alla società odierna; il “principio di foro competente” veniva così aggirato da società che, senza avere sede legale nel territorio dell’Unione Europea, continuavano a usufruire del bacino d’utenza del Vecchio Continente senza sottostare ai controlli di Bruxelles.

L’Unione Europea si è mossa di conseguenza dal 2016 col Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), stabilendo che le norme si applicano anche agli enti con sedi giuridiche fuori dall’Unione. In questo modo, l’UE ha dimostrato che la lotta per la difesa della sicurezza sul trattamento dei dati non è necessariamente “un duello di Don Chisciotte contro i mulini a vento” e ha dato prova di avere i mezzi per regolare questi fenomeni che a prima vista sembrerebbero tanto disruptive. L’UE ha fatto un ulteriore importante passo nella stessa direzione con l’AI Act, prima legge al mondo che regola lo sviluppo e l’uso degli strumenti di Intelligenza Artificiale, redatta in un anno e mezzo e che entrerà in vigore nel 2026; l’intento è impedire la formazione di modelli di IA a rischio elevato attraverso il “principio di precauzione” e regolare quelli già esistenti come OpenAI o Replika, start-up con le quali l’Avv. Panetta ha avuto modo di lavorare.

Al termine dell’intervento non sono mancati spunti di riflessione e domande da parte degli allievi del Collegio: il nostro ospite ha così approfondito i temi dell’explainability, della trasparenza degli output e del trattamento dei dati dopo la morte dell’utente che ne è proprietario. Anche l’ex allievo del Collegio e co-fondatore di Nexsecutive Leonardo Ambrosini ha posto il quesito di come confrontarsi con l’oligopolio formato da pochi protagonisti nel campo dell’Intelligenza Artificiale, al quale Panetta ha risposto invocando la seria e decisa applicazione di quelle normative sull’antitrust già presenti sia nell’Unione Europea che negli Stati Uniti.