Mercoledì 4 dicembre 2024, nella prestigiosa cornice dell’Accademia Nazionale dei Lincei, si è tenuta la nona edizione del “Premio Roma allo sviluppo del Paese”, evento ideato dal Cav. Lav. Ercole Pellicanò e sostenuto da numerosi sponsor e istituzioni. Una delegazione di studenti del Collegio Universitario “Lamaro Pozzani” ha partecipato alla cerimonia, immergendosi in un contesto denso di stimoli culturali e riflessioni sul progresso sociale.
Il Cav. Lav. Pellicanò, aprendo l’evento, ha sottolineato il valore della manifestazione, concepita come tributo a personalità che, nei rispettivi ambiti, hanno contribuito significativamente al progresso della società e del Paese. Secondo il Cavaliere, un premio dura nel tempo se riesce a generare valori positivi, aggregazione di intenti e leve per riflettere su ciò che ci rende migliori, ricordando il legame profondo con la tradizione culturale e scientifica italiana.
Quest’anno, il Premio ha reso omaggio ai 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, una delle prime personalità italiane di spicco a essere nominato Cavaliere del Lavoro, con una laudatio tenuta dal Prof. Massimo Egidi. Marconi, pioniere delle telecomunicazioni, ha saputo superare lo scetticismo dell’epoca con una visione innovativa e grande determinazione. L’invenzione della radio ha trasformato il mondo, dimostrando come coraggio e perseveranza siano ingredienti chiave per il progresso tecnico e sociale. Presente in sala anche Elettra Marconi, figlia del grande scienziato, a cui il Prof. Franco Gallo, presidente emerito della Corte costituzionale, ha consegnato un ringraziamento, omaggiando la memoria di suo padre.
Un momento particolarmente significativo della premiazione è stato dedicato alla Senatrice a vita Liliana Segre, testimone instancabile della Shoah e voce autorevole contro ogni forma di odio, insignita del “Premio Speciale”. Il giornalista Corrado Augias, nella laudatio, ha ricordato la sua straordinaria capacità di trasformare il dolore in forza e saggezza. “Segre, vittima dell’odio, aveva scelto di non più odiare”, ha sottolineato, evidenziando il valore universale della sua testimonianza.
Nel suo intervento, la senatrice ha ringraziato il pubblico e condiviso ricordi profondamente legati alla radio, invenzione che segnò momenti cruciali della sua giovinezza: dalle notizie sulle leggi razziali alla clandestinità dell’ascolto di Radio Londra. Ha rivolto poi il focus del suo discorso all’instancabile tentativo di trasmettere ai giovani una conoscenza del passato in grado di contribuire a formare una bussola morale, per contrastare l’odio e la sua diffusione.
Tra i premiati, il Cav. Lav. Gianfelice Rocca è stato insignito del “Premio Economia, Impresa e Sociale”, per il suo impegno nello sviluppo del gruppo Techint e per la creazione di istituzioni come Humanitas, realtà fiore all’occhiello della sanità e dell’educazione in Italia. La sua laudatio, affidata al Prof. Alberto Mantovani, ha messo in rilievo la capacità di coniugare l’innovazione tecnologica con una forte visione etica e sociale.
Anche l’arte e la musica hanno trovato spazio nella celebrazione con il riconoscimento a Nicola Piovani, compositore premio Oscar, insignito del “Premio Scienza, Cultura e Arte”. Michele Dall’Ongaro, nella laudatio, ha elogiato Piovani per la sua capacità di innovare e trasmettere emozioni profonde per mezzo della musica. Il musicista ha concluso il suo intervento riflettendo sulla bellezza e il suo potere salvifico: “È difficile che la bellezza possa salvare il mondo, ma la bruttezza lo può distruggere”, ha affermato.
Il premio per la carriera è stato infine attribuito a Romano Prodi, economista e statista, già Presidente del Consiglio italiano e Presidente della Commissione Europea. Il professor Marcello Messori, nella laudatio a lui affidata, ha in particolare ricordato il ruolo del Presidente Prodi nella costruzione dell’euro e nell’allargamento dell’Unione Europea. L’ex premier ha colto l’occasione per riflettere sulla necessità di “ritrovare il senso della storia” e trasmettere ai giovani una visione di speranza e responsabilità per il futuro.
L’appello diretto ai giovani, rappresentati anche dagli studenti del “Lamaro Pozzani”, offre un esempio emblematico del senso e del significato del premio, che non celebra solo figure di rilievo, ma offre anche occasioni preziose per riflettere sui valori che guidano il nostro vivere comune. Con le sue storie di successo, coraggio e innovazione, la nona edizione del “Premio Roma” ha riaffermato il suo ruolo come faro di cultura e ispirazione, invitando tutti a costruire un futuro basato su conoscenza, memoria e creatività.