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Premio “Il Perugino” 2025: eccellenza, arte e responsabilità per il futuro del Paese

25.04.2025

di Marco Piermarini

Il 15 aprile 2025 si è tenuta a Perugia l’ottava edizione del premio Il Perugino. Artista ed imprenditore”, promosso dall’Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito (ANSPC). Il premio viene conferito annualmente a personalità che incarnano lo spirito del genio rinascimentale Pietro Vannucci, “il Perugino”, capace di coniugare creatività artistica, acume imprenditoriale e visione strategica. Una giornata ricca di spunti e riflessioni, che ha intrecciato visioni, esperienze e valori provenienti dal mondo dell’impresa, della scienza, della finanza, della sanità e della cultura.

DALLA TERRA ALLE STELLE. VISITA ALL’AZIENDA “SINTAGMA”

Gli studenti del “Lamaro Pozzani”, invitati dal Cav. Lav. Ercole Pellicanò, presidente dell’ANSPC, hanno aperto la giornata con la visita all’azienda perugina Sintagma, centro d’eccellenza nell’ingegneria dei trasporti. Ad accoglierli, Vito Pertosa, Cavaliere del Lavoro e fondatore di Angel Holding, che ha raccontato l’evoluzione della sua impresa familiare, da 15 operai alla leadership globale in diagnostica ferroviaria, fino all’ingresso nel settore aerospaziale con la costellazione di satelliti del progetto Iride. “Dalla terra alle stelle”, ha detto con orgoglio, sottolineando come excellence, integrity, solidarity siano i tre pilastri del suo percorso imprenditoriale.

LA CERIMONIA DE “IL PERUGINO”

Nel pomeriggio, la cerimonia di premiazione ha preso luogo nel Teatro del Collegio della Sapienza, nel cuore del centro storico. Massimo Massetti, direttore del Dipartimento di scienze cardiovascolari della Fondazione Policlinico Gemelli, ha aperto con una riflessione sul ruolo dell’arte in medicina: “L’ospedale progettato con armonia cura anche l’umore. La vita è un’opera d’arte, non una fatica ma un privilegio”. Ha quindi richiamato la necessità di riformare il sistema sanitario nazionale, mettendo al centro la persona e superando un modello di cura frammentato e prestazionale.

Tra i premiati, il presidente della Fondazione Policlinico Gemelli e già ministro dell’Economia Daniele Franco, uomo simbolo della serietà nella gestione della cosa pubblica. Il suo laudator, Ignazio Visco, governatore onorario di Banca d’Italia, ne ha ricordato i lunghi anni al servizio dello Stato, dagli esordi in Banca d’Italia fino alla guida del MEF durante la pandemia. “Essenzialità, concretezza, profondità di giudizio, esercizio del dubbio: in Franco convivono competenza e affidabilità”, ha detto Visco.

Un altro momento di grande intensità è stato quello dedicato alla scienza, con la premiazione di Pier Giuseppe Pelicci, direttore del Dipartimento di oncologia sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO). A introdurlo, Brunangelo Falini, ordinario di Ematologia a Perugia, che ha raccontato la rivoluzione terapeutica avviata da Pelicci nel trattamento della leucemia acuta: un approccio che mira a colpire selettivamente le cellule tumorali risparmiando quelle sane, portando il tasso di sopravvivenza dal 25 al 75%. “Il difficile non è avere un’idea – ha affermato Pelicci – ma trasformarla in realtà: la creatività ha bisogno di infrastrutture, di reti che la rendano concreta”.

GLI IMPRENDITORI

Sul versante imprenditoriale, Mauro Dionigi, alla guida della holding farmaceutica S&F Farmaceutici, ha raccontato la sua visione di benessere: “Oggi si va in farmacia non solo per curarsi, ma per prevenire. Dobbiamo prenderci cura non solo dei clienti, ma anche dei dipendenti, in un’epoca di crescente denatalità”. Il laudator Enrico Guarducci, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia, ha definito Dionigi un innovatore autentico, capace di guidare la sua azienda come una nave verso il porto del benessere collettivo.

La dimensione sociale dell’innovazione è emersa anche nel profilo di Fabio Cerchiai, protagonista del settore assicurativo, già alla guida di Generali, UnipolSai, Atlantia e attualmente Presidente di BPER. “Ho vissuto l’evoluzione del settore, dall’introduzione della RC auto allo sviluppo dell’assicurazione vita. La sfida è gestire i rischi tutelando le persone, in un equilibrio tra rendimento e responsabilità”, ha spiegato. Come ha ricordato: “La mia esperienza è stata fortunata non solo per i risultati ottenuti, ma perché ho potuto lavorare con piacere e soddisfazione. Ci tengo a una parola: insieme”. Il suo intervento ha espresso in modo semplice ma potente il valore dell’investimento umano: “Investire, innovare, includere. Non solo capitale economico, ma capitale umano”. La sua laudator, Maria Bianca Farina, presidente emerito dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), ha sottolineato la capacità di visione strategica e la volontà di fare sistema.

La manifestazione è stata impreziosita dagli interventi istituzionali, tra cui quello della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, che, oltre a essere la laudator del Cav. Vito Pertosa, anch’esso premiato, ha ricordato il significato di italianità come capacità

di trasformare creatività in innovazione. “Siamo nani sulle spalle dei giganti, e il nostro Made in Italy non è solo stile, ma anche tecnologia, scienza, valori”.

Il Premio “Il Perugino” si è così confermato come un’occasione unica per ascoltare storie esemplari e comprendere come, anche nell’era della complessità, la competenza, la responsabilità e la visione restino strumenti fondamentali per disegnare un futuro migliore. Un futuro dove l’impresa – come l’arte – è azione creativa al servizio della comunità.