Il 10 giugno si è tenuto nell’aula magna del Collegio Lamaro Pozzani il quarto e ultimo incontro del ciclo Autori in Collegio”, che ha visto protagonista la scrittrice, sceneggiatrice e traduttrice Veronica Raimo. L’incontro si è aperto con una breve introduzione del Prof. Melidoro, che ha presentato l’ultimo libro dell’autrice: La vita è breve, eccetera. Il volume, edito da Einaudi nel 2023, è una raccolta di undici racconti dal taglio amaro e irriverente, come si può evincere già dal titolo, in cui l’avverbio “eccetera” chiude bruscamente una nota frase dal sapore tragico. L’incontro è stato guidato dagli studenti Giovanni Luca Palombella e Vittoria Maria Celeste Resta, i quali hanno aperto una riflessione a partire da alcuni racconti che li hanno particolarmente colpiti, come La condizione, Nessuna madre e Possiamo sbagliare ancora.
L’interesse degli studenti è stato infatti immediatamente catturato dallo stile dell’opera, caratterizzato da un’iniziale frammentazione e da una successiva rielaborazione di ambienti e ricordi dell’autrice. Questa operazione rende il libro, in un certo senso, una “meta-autobiografia”, in cui viene demistificata la vita dello scrittore, non più infallibile e geniale, bensì soggetto come tutti a dubbi e cali di ispirazione. Le domande degli studenti hanno in seguito portato ad approfondire la carriera e la crescita professionale della scrittrice. Fondamentale per quest’ultima è stato il suo lavoro di traduttrice, che le ha fatto acquisire una profonda comprensione della forma di un testo e del linguaggio adoperato. Ciò le ha permesso di portare l’attenzione soprattutto su questi ultimi due fattori, che conferiscono alle sue opere un taglio che l’autrice definisce “enigmistico”, e non solo sullo storytelling. L’ultimo tema trattato durante l’incontro è stato quello della “scrittura al femminile”. Il termine si riferisce a uno stile o approccio letterario in cui le esperienze, le prospettive e le voci delle donne sono al centro della narrazione e le tematiche principali sono la maternità, le relazioni familiari, l’amore, la sessualità, l’indipendenza e le sfide che le donne affrontano nella società. In particolare, le donne-scrittrici hanno attraversato secoli di avversità e trasformazioni, passando da una presenza limitata e marginalizzata a una forza riconosciuta e influente nella letteratura mondiale. C’è stato un tempo in cui, come afferma l’autrice, “non esisteva nemmeno un’immagine di una donna-scrittrice che fosse compatibile con la realtà”, e l’iconografia restituiva soltanto ragazze dedite a leggere o a scrivere lettere ad amanti lontani, ma mai a creare una produzione originale, come una poesia o un romanzo. L’evoluzione del loro ruolo riflette non solo il cambiamento delle condizioni sociali e culturali, ma anche la loro resilienza e determinazione nel raccontare storie e dare voce alle esperienze femminili.
La serata si è infine conclusa con le domande degli studenti che, incuriositi, si sono interrogati sul futuro del mondo editoriale italiano e sulle sue prospettive di sviluppo.