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Le sfide del regolatore nel mondo digitale: incontro con Giacomo Lasorella, Presidente dell’Agcom

di Beatrice Costigliola

Nella serata del 9 ottobre 2024 i collegiali hanno avuto l’onore di incontrare il Dott. Giacomo Lasorella, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) dando così inizio, nell’aula magna del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani”, al ciclo di incontri serali con figure istituzionali della politica, dell’economia e della cultura del nostro paese. Impossibile riassumere il brillante percorso del Dott. Lasorella che, come ha ricordato orgogliosamente il Cav. Lav. Luigi Abete, è stato prima di tutto allievo del Collegio durante gli anni dell’università. Anche il Dott. Lasorella, trattenendo a stento l’emozione, ha parlato di “tornare a casa”, questa volta per parlare “dall’altro lato della cattedra”, a dimostrazione di come il Collegio sia stato certamente un ambiente formativo per il professionista che sarebbe diventato, ma soprattutto “un porto sicuro” per chi, come lui, si avviava giovanissimo dalla provincia per navigare nel mare delle possibilità. Dopo la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” nel 1987, e la laurea in Scienze Politiche nel 1993 presso la stessa Università, è stato Vicesegretario generale vicario della Camera dei deputati dal marzo 2015, al culmine di una lunga carriera nel ruolo di Consigliere della professionalità generale dal 1988. È stato nominato Presidente dell’Agcom con decreto del Presidente della Repubblica del 15 settembre 2020 su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con il Ministro dello Sviluppo Economico, previo parere favorevole della Camera con 41 voti favorevoli su 41, del Senato con 18 voti favorevoli su 19 e 1 voto nullo, superando qualsiasi dinamica politica, evidentemente, grazie allo spessore che ha sempre dimostrato nel suo lavoro.

Concentrandosi sull’incarico attuale, Lasorella ha spiegato la ratio delle autorità amministrative indipendenti:

“Esse nascono in Italia quando lo Stato sostanzialmente si ritira dalla gestione di singoli settori dell’economia: allora sorge l’esigenza di regolare questi settori e di farlo attraverso autorità indipendenti. Indipendenti sia dal governo che dai regolati, perché occorre regolare il settore ma anche non essere influenzati dai regolati che evidentemente spingono per avere una certa regolazione. L’autorità delle comunicazioni nasce con l’idea di mettere insieme la regolazione del mercato, quindi delle comunicazioni elettroniche, con la regolazione dei mezzi di comunicazione, perciò si crea un’autorità convergente che si occupa sia di reti e sia di contenuti: l’Agcom”.

Le competenze

L’Agcom si occupa pertanto dell’assetto del mercato e della sua tutela, affinché soggetti verticalmente integrati non si avvantaggino di tale posizione; di tutela dei consumatori, attraverso una serie di elementi come per esempio il prezzo, la correttezza, la trasparenza; ha recentemente fissato le regole del servizio universale su internet (un’assoluta novità per l’esperienza del nostro Paese). Altro campo di applicazione, quello dei media: si è discusso sulla vicenda delle assegnazioni delle frequenze, sulla necessità di garantire il pluralismo sulla rete televisiva e, attraverso il noto e spesso controverso mezzo della Par Condicio, di ottenere un equo monitoraggio degli spazi televisivi soprattutto durante la campagna elettorale. L’Agcom si occupa anche di Poste e il Presidente ha espresso le criticità nella gestione dei rapporti tra determinati operatori e grandi enti che dei primi si servono.

Le sfide

Una delle sfide odierne è quella di costituire quello che si chiama un level playing field, ovvero un gioco alla pari, tra la televisione tradizionale, quella on demand e le video sharing platform. Tuttavia la sfida maggiore riguarda la regolamentazione del mondo digitale, dove urge conciliare la libertà di informazione con l’attività degli algoritmi, che spesso rendono i social-network ben diversi da un libero marketplace of ideas, indirizzando invece le scelte sulla base di algoritmi di preferenza. È essenziale trovare un equilibrio tra il diritto di ogni individuo di esprimersi liberamente e la necessità di garantire che le informazioni siano accurate e variegate. In questo contesto, la regolazione diventa cruciale. La sezione 230 del Communication Decency Act, emanata negli Stati Uniti nel 1997, aveva esentato le piattaforme dalla responsabilità per i contenuti generati dagli utenti. Tuttavia, negli ultimi anni, l’Europa ha sviluppato una serie di direttive che mirano a stabilire un quadro normativo più rigoroso e responsabile. Il Digital Services Act stabilisce che le piattaforme debbano effettuare un’analisi dei rischi sistemici, anche legati alla disinformazione e all’influenza sui processi democratici. In parallelo, l’European Media Freedom Act stabilisce regole per proteggere la libertà dei media tradizionali nel contesto digitale, garantendo un equilibrio tra proprietà editoriale e libertà giornalistica. Queste iniziative rappresentano un passo significativo verso una regolazione più equa e responsabile. Tuttavia, mentre gli Stati Uniti guidano l’innovazione tecnologica, l’Europa deve navigare tra la necessità di regolare e il rischio di soffocare la creatività, come anche il recente rapporto di Mario Draghi ha sottolineato.

Le domande finali

Altrettanto coinvolgenti sono state le domande finali, in cui si è dibattuto sul coinvolgimento di figure tecniche all’interno dell’Agcom nel processo decisionale. Il Dott. Lasorella ha risposto che l’Agcom ha una struttura amministrativa che include ingegneri, economisti e giuristi. Questo mix di professionalità permette di avere una percezione diretta e tecnica delle evoluzioni nel campo delle comunicazioni digitali. Inoltre, il Presidente ha dato informazioni sui meccanismi di tutela del pluralismo nei media, sia in periodo elettorale che durante il governo: un tema complesso, perciò esistono regole specifiche per garantire che il tempo dedicato alla comunicazione del governo non sovrasti quello dei partiti. Sollecitato dalla domanda di un collegiale, Lasorella ha portato l’attenzione sull’importanza della gestione del fenomeno delle fake news attraverso pratiche di risk assessment e risk mitigation. Infine, riguardo alla decisione di non far procedere un dibattito tra politici in un programma televisivo, il Presidente ha confermato come questo sia un esempio emblematico delle sfide che l’Agcom affronta nella regolamentazione del dibattito politico, per cui ha ritenuto che il confronto tra solo due leader, in un sistema che invece è pluralista, potesse distorcere la rappresentanza politica.

L’incontro si è concluso con il caloroso saluto e ringraziamento del Dott. Lasorella che ha ricordato ai giovani che tutto parte dall’essere “buoni studenti affamati di esperienze” e che con questa grinta è possibile costruire un futuro pieno di successi.