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Da Livorno al mondo: l’impresa mineraria tra micro e macrocosmo con il cavaliere Giovanni Laviosa

11.03.2025

di Mattia La Tona

Il 5 marzo scorso il Collegio Universitario “Lamaro Pozzani” ha accolto il Cavaliere del Lavoro Giovanni Laviosa. Laviosa, insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel 2023, è presidente e amministratore delegato di Laviosa Chimica Mineraria, azienda di estrazione e trasformazione mineraria a conduzione familiare. Fondata nel 1922, l’azienda ha ormai assunto dimensione internazionale, espandendosi in diversi paesi europei ed extraeuropei.
Il cavaliere, in apertura, ha chiarito che l’internazionalizzazione è stata la sfida principale che la sua azienda si è trovata ad affrontare nel momento in cui ne ha preso le redini nel 1997: ha infatti ereditato un’azienda già leader italiana nel suo settore, ovvero quello dell’estrazione e della lavorazione della bentonite, che il padre era stato in grado di espandere a livello industriale, rendendo possibile per l’azienda trovare sbocchi importanti nel mercato regionale prima, e nazionale poi. Laviosa ha effettivamente sottolineato che l’idea di portare l’impresa mineraria nel ventunesimo secolo non è affatto banale, dacché tutte le concezioni tipicamente intese della vita aziendale vengono meno di fronte – ad esempio – alla crescente velocità d’azione che viene richiesta in un mondo che muta così rapidamente. Compie una riflessione retrospettiva, proprio sulle modalità diverse di ingresso in azienda che sono richieste al giorno d’oggi, e soprattutto sul peso e gli oneri che le posizioni dirigenziali hanno come bagaglio. Una buona dirigenza, però, risulterebbe quantomeno futile qualora l’azienda, oltre a essere in grado di presentarsi moderna e risoluta all’esterno, non sia in grado di costruire correttamente il “puzzle” dell’organigramma aziendale. Per il Cavalier Laviosa è infatti essenziale che l’impresa sappia innanzitutto identificare le qualità intrinseche dei propri dipendenti, a qualunque livello essi si trovino, e dunque a porli nelle condizioni migliori possibili per rendere al massimo delle proprie possibilità. Non è dunque soltanto nell’abilità tecnica dei propri dipendenti che l’azienda trae le ragioni del proprio successo, ma soprattutto nella capacità di impiegare al meglio le risorse di cui dispone. A chiosa del suo intervento, Laviosa ha infine delineato quale sia il futuro prossimo della Laviosa Chimica Minerali: l’ingresso in borsa. In vista di ciò, Laviosa ha, non senza riluttanza, accettato una modifica sostanziale dell’immagine della propria azienda, a partire da un cambio di denominazione fino a un nuovo logo.
Sono seguiti, secondo consuetudine, gli interventi degli studenti e un breve confronto. In primo luogo, al Cavaliere è stato chiesto di elaborare maggiormente sul tema dell’internazionalizzazione e di quale ruolo l’intelligenza artificiale potesse giocare per la Laviosa Chimica Minerali. In risposta, il Cavaliere, attraverso un aneddoto legato alla sua prima visita alle miniere di bentonite in India, ha espresso tutta la difficoltà che risiede non tanto nel fare business all’estero, quanto nel comprendere la natura delle dinamiche sociali sulle quali le branche locali dell’azienda si trovano ad agire. Sull’IA, Laviosa sottolinea come nel settore minerario essa possa, essenzialmente, diventare cruciale anche nel diminuire l’impatto economico e ambientale della ricerca dei siti ricchi di minerale. In seconda battuta, gli interventi si sono concentrati sull’aspetto legato alla visione del Cavaliere in merito al personale e alla sua gestione. In generale, Laviosa si è mostrato contrario all’idea di un dipartimento per le risorse umane che gestisca esternamente il personale; la considerazione che accompagna questo punto di vista è legata all’idea di fondo che la gestione del personale debba avvenire capillarmente a ciascun livello e in maniera quanto più diretta possibile. Interrogato sugli usi della bentonite, il Cavalier Laviosa brevemente ne ha descritto gli impieghi, industriali e di consumo, mostrando anche come i suoi impieghi siano da considerarsi sempre più ampi e variegati. L’ultimo intervento ha invece posto la questione dell’eredità del Cavaliere, ovvero quale sia la sfida più grande che si porrà di fronte ai figli una volta che saranno essi a prendere le redini dell’azienda. Qui il Cavaliere ha nuovamente sottolineato che le loro diverse e specifiche inclinazioni potrebbero essere i fattori chiave del loro successo nella gestione dell’impresa, ma che sicuramente il futuro riserverà sfide sempre più complesse. A conclusione dell’incontro, Laviosa ha indirizzato agli studenti un invito ad essere e rimanere sempre curiosi, dando ulteriore risalto all’importanza dell’educazione universitaria.