Il senatore Raffaele Calabrò, medico cardiologo, docente universitario e membro della commissione parlamentare "Igiene e Sanità" a Palazzo Madama, ha presentato i principi ispiratori, la motivazione e gli intenti del disegno di legge sulle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, approvato al Senato e attualmente in corso di esame in commissione alla Camera, nello spirito di un confronto lontano dalla “mediazione urlata” di cui il tema è comunemente oggetto.
Partendo da valori imprescindibili, quali la Libertà e la Dignità della persona umana, nonché dalla consapevolezza della difficoltà di legiferare su una questione tanto delicata, il senatore ha approfondito alcune scelte sulle quali si è concentrata l’attenzione degli esperti e della stessa opinione pubblica, prima fra tutte quella di non prevedere l’inserimento nelle Dat di indicazioni sulla sospensione di alimentazione e idratazione nei casi di stato vegetativo persistente. Le indicazioni contenute nella dichiarazione, che dovranno essere consegnate dall’interessato al proprio medico e quindi registrate, saranno comunque prese in attenta considerazione, come previsto anche dalla Convenzione di Oviedo, ma non potranno essere vincolanti per il medico. Quest’ultimo dovrà operare nella logica della “alleanza terapeutica” con il fiduciario, al quale è in primo luogo affidato il compito di garante e interprete delle volontà del paziente.