"Africa is not a country, it’s a continent". Con questa frase, in apparenza banale, Damiao Cardoso e Alem Hagos, dottorandi di ricerca presso la facoltà di Economia dell’Università di Tor Vergata, hanno voluto iniziare l’incontro del 25 marzo, sottolineando l’incredibile varietà culturale e socio-economica che caratterizza il continente africano, un continente, appunto, difficile da descrivere e da comprendere e troppo spesso erroneamente trattato come una unità
antropologica, come "un paese".
Alem e Damiao, dopo aver presentato alcuni facts and figures sull’Africa in generale, coerentemente con l’approccio iniziale hanno introdotto le vicende dei paesi di origine, il Mozambico e l’Eritrea, proponendoli come caso virtuoso e caso meno virtuoso dello sviluppo africano. L’Eritrea, a causa della sua vicinanza alla penisola arabica, soffre molto del risveglio del terrorismo islamico e fa fatica a contrastare gli effetti del traffico di armi e stupefacenti che la attraversa. Il Mozambico, dal canto suo, si propone come modello di sviluppo possibile per tutti i paesi dell’Africa sub-sahariana, con tassi di crescita piuttosto alti (intorno all’8%).
Alle presentazioni di Alem e Damiao è seguito un breve dibattito, che ha completato un’esperienza preziosa e il racconto appassionato di un’Africa vista da vicino, vissuta e compresa in tutte le sue sfaccettature.