Il Collegio ha avuto l’onore e il piacere di ospitare il Professor Mohamed Salah Ben Ammar, specialista in anestesia e rianimazione, direttore generale della sanità tunisina e vice-Presidente del Comitato Internazionale di Bioetica dell’Unesco. L’ospite ha parlato del problema del brain drain nel suo paese, ovvero dello spostarsi in modo più o meno definitivo di giovani laureandi e laureati tunisini – nel caso specifico di laureandi in medicina – verso realtà che offrono migliori opportunità, la Francia in prima battuta.
Durante il dibattito si sono analizzate le cause di questo fenomeno, fra le quali emergono la difficoltà di competere con i paesi del primo mondo, l’incapacità delle istituzioni di trattenere giovani professionalità, i lasciti storici del colonialismo. Si sono poi proposte possibili soluzioni, come quella di far sì che, anche solo per un arco di tempo limitato, i giovani medici dedichino la propria attività alla realtà che ha investito su di loro.
Il prof. Ben Ammar ha anche condiviso con gli studenti le speranze e le difficoltà che la Tunisia sta vivendo in questo periodo storico, caratterizzato dal difficile riassetto politico successivo alla caduta del regime di Ben Alì, dal confronto con l’estremismo religioso, dai rischi di instabilità sociale. Ha infine ribadito che le potenzialità più importanti della Tunisia vanno ancora cercate proprio in quei giovani su cui la nazione ha investito tanto e che possono rappresentare, con le loro capacità professionali, una enorme fonte di sviluppo.