Nella serata dell’11 febbraio è intervenuta in Collegio la Professoressa Andreina Draghi, storica dell’arte, la quale ha raccontato l’esperienza dello straordinario rinvenimento di alcuni cicli di affreschi duecenteschi all’interno dell’aula gotica del complesso monastico dei Santi Quattro Coronati a Roma.
Il complesso, situato fra il Colosseo e San Giovanni in Laterano, restaurato da Pasquale II nel 1116 su una precedente struttura romana, fu reso sede pontificia per volere di Martino V Colonna e riadattato, negli anni successivi, a palazzo cardinalizio. Ospita dall’anno 606 una comunità di monache Agostiniane. Il ciclo di affreschi fu commissionato nella prima metà del ‘200 da Stefano Conti, uditore della curia romana e vicarius urbis Romae dal 1245.
Gli affreschi, dal tema laico-allegorico, si dipanano per circa trecento metri quadrati nella parte superiore dell’aula. Nella campata meridionale il tema guida è rappresentato dalla sequenza calendariale delle allegorie dei dodici "Mesi". Essi appaiono sovrastati dai "Vizi" e al di sopra di una trabeazione dalle figure delle "Arti". Nell’altra campata sono raffigurate le personificazioni delle "Virtù" e delle "Beatitudini", che recano sulle spalle le figure dell’Antico e del Nuovo Testamento e dei Santi. Il programma iconografico prosegue nel registro superiore con le immagini di "Mitra tauroctono". Al culto pagano di Mitra si contrappongono le immagini di respiro cristiano, il "Sole" e la "Luna", espressioni di Gesù Cristo e della Chiesa.
La prof.ssa Draghi, dopo avere illustrato il lungo percorso di restauro degli affreschi, ha sottolineato la portata storico-artistica di tale ritrovamento, tale da modificare e rivalutare il giudizio sulla pittura della scuola romana, pittura dallo stretto legame con la tradizione appunto romana e paleo-cristiana e di notevole importanza e influenza nel panorama duecentesco.