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Gli strumenti di gestione della crisi. Incontro con Fabrizio Balassone.

Fabrizio Balassone, laureato del Collegio e Direttore Principale del Servizio di Studi Economici e Finanziari della Banca d’Italia, affronta il tema del risanamento del debito pubblico.

Proseguendo il ciclo di incontri di natura economica, volti a fornire una visione più chiara e consapevole della crisi, gli studenti del Collegio hanno affrontato il tema del risanamento del debito pubblico con Fabrizio Balassone, che si occupa di questa problematica da più di un ventennio.

La grande competenza del laureato del Collegio ha regalato ai partecipanti una panorama critica e consapevole della situazione italiana. Prendendo le mosse dai primi anni settanta, quando, per la prima volta, si è registrato un divario considerevole tra entrate e spese dello stato e toccando i momenti cruciali della storia economica europea fino ai giorni nostri, egli ha ripercorso l’andamento dell’indebitamento italiano, analizzando tutte quelle motivazioni (carenze istituzionali e burocratiche, sprechi e alto tasso di economia sommersa) che hanno portato al fallimento di tanti piani di risanamento e dei patti stipulati con l’Unione Europea.

L’analisi critica di tutti gli elementi che caratterizzano lo scenario economico ha permesso di liberarsi di preconcetti ormai diffusi, spesso anche a causa della distorsione operata dai mezzi di comunicazione. Le misure richieste dall’Europa sono attuabili, il Fiscal Compact non ha pretese impossibili. Quest’ultimo, in particolare, richiede una diminuzione non del debito in assoluto, ma del rapporto tra debito e Pil, il che significa che anche attraverso un’azione efficacemente mirata alla crescita, sul presupposto del  raggiungimento del pareggio strutturale, sarebbe possibile mantenere gli impegni. Insomma: quelli che ci vengono proposti sono obiettivi ambiziosi ma non irrealizzabili.