L’incontro con il Cavaliere del Lavoro Marco Borini, che ha presentato il volume dedicato al nonno Domenico, ha permesso di ripercorrere attraverso la storia di un’impresa, la Borini Costruzioni Spa, la storia di una famiglia, di un territorio e, soprattutto, di un’imprenditoria che dalla seconda metà dell’Ottocento, partendo da un’attività prevalentemente artigianale, ha saputo rendersi protagonista delle più moderne innovazioni tecnologiche nel campo delle costruzioni.
Come altre numerose storie di imprenditoria italiana, anche quella della famiglia Borini è una storia di iniziale emigrazione di capacità intellettuale e lavorativa italiana all’estero.
Una storia di fuga e rientro di cervelli ante litteram, con l’impegno nella ricerca e nell’apprendimento delle tecniche di costruzione più innovative all’estero, per poi riportarne i frutti in Italia. L’apprendimento delle nuove tecnologie delle fondazioni ad aria compressa, l’intuizione dell’utilità che esse avrebbero potuto apportare alle infrastrutture italiane e non solo.
Queste ultime, unitamente all’esperienza di un “milieu ouvert”, hanno potuto rendere la Borini Costruzioni Spa protagonista delle grandi opere civili di un’Italia sempre più industrializzata e proiettata su scenari internazionali. Opere della Borini costruzioni realizzate nel primo novecento possono essere ancora ammirate in tutta l’Europa, spesso protette dall’Unesco.