A pochi giorni dalla pronuncia della Corte Costituzionale sull’incostituzionalità della vigente Legge Elettorale il Collegio ha ospitato l’On. Roberto Giachetti: il Vicepresidente della Camera è uno dei deputati che con più energia si è speso in favore della necessità di una riforma della legge elettorale, arrivando al punto di optare per lo sciopero della fame (che, al momento dell’incontro in Collegio, perdura da oltre 60 giorni) come estrema forma di protesta contro l’immobilismo del Parlamento. Un impegno autentico, dunque, portato avanti con una determinazione che è anche il frutto della propria dichiarata tradizione radicale e che vuole mettere al centro dell’attenzione pubblica l’urgenza dell’inattuata riforma.
L’On. Giachetti, introdotto dal dott. Giacomo Lasorella (laureato del Collegio e direttore del Servizio Assemblea alla Camera), ha esordito con un breve excursus sulla sua “carriera” parlamentale, da giovane neofita a Vicepresidente, attribuendone il merito principale alla capacità di comprendere e maneggiare con abilità e consapevolezza i meccanismi del Regolamento della Camera.
Il nucleo dell’incontro è stato costituito dall’esame dei sistemi elettorali italiani, soffermandosi in particolare sull’analisi delle differenze tra il Mattarellum e il cosiddetto Porcellum. Di quest’ultimo sono state messe in luce in particolare le criticità che hanno causato la recente sentenza della Corte Costituzionale. Il deputato ha sottolineato con forza come questo giudizio fosse stato anticipato da altri verdetti della stessa Corte e non possa per questo dirsi inaspettato: ne deriva la denuncia dell’incapacità di una carta classe politica di porre rimedio a una situazione di conclamata inadeguatezza come quella del sistema elettorale.
L’attualità del tema affrontato dall’incontro e la passione dell’oratore hanno stimolato un ricco dibattito con gli studenti, in cui c’è stato il tempo sia per il ricordo di qualche episodio personale del lavoro all’interno della Camera sia per un’analisi della situazione interna al partito di riferimento dell’On. Giachetti. Fondamentale è stato però l’augurio finale per la nascita e lo sviluppo di una nuova classe politica, più attiva ma soprattutto più responsabile, capace di risollevare l’Italia dal suo stato di declino e crisi istituzionale.