Iniziando il suo intervento, le prime parole di Giovanni Cogliandro, laureato del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro Lamaro Pozzani e oggi docente di Storia e Filosofia con esperienza sia in ambito liceale che in vari atenei romani, sono state parole di nostalgia per una sala, l’aula magna, che aveva lasciato, quasi vent’anni prima, esattamente come la ricordava. Frasi che riaffermano, anche a distanza di anni, il legame degli ex-collegiali agli anni universitari e alle amicizie che proprio nel Collegio si sono formate. Raccontando la sua storia, piena di successi e riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale, ricorda le discussioni animate ma civili sulla politica del tempo, le rassegne di cinema organizzate ed aneddoti sui collegiali che più gli sono rimasti impressi.
Quando tuttavia l’argomento si sposta dalla sua vita personale al suo campo di studi e di lavoro, è fermo nel difendere una disciplina, la filosofia, che mal si accontenta del posto tradizionalmente riservatole accanto alle materie umanistiche ed abbraccia, al contrario, anche le scienze e la vita civile. Proprio nell’influenza sulla vita civile si colloca la sua ricerca sulla filosofia morale, materia che paragona ad “un campo sconfinato” rispetto alla più discussa bioetica.
Dal 2011 collabora anche con il governo, prima tramite il Ministero della Salute, per il quale ha studiato la Pet Therapy, ed oggi attraverso il Ministero dell’Istruzione, il cui fine, afferma, è, ancor prima che creare posti di lavoro, offrire il miglior servizio possibile agli studenti. Spiega quindi come abbia collaborato per rivedere le linee guida sul benessere scolastico e sulla partecipazione degli studenti alla gestione dei loro istituti. La serata si è dunque conclusa con una vivace discussione su tali punti e sulla loro applicazione.