di Andrea Ignazzi
Ad aprire il ciclo di incontri sulle realtà di impresa è stata Maria Laura Garofalo, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Garofalo Health Group S.p.A., gruppo quotato alla Borsa di Milano nel MTA e leader in Italia nel settore della sanità privata. L’impegno, la passione, ma soprattutto il duro lavoro le sono valsi il titolo di Cavaliere del Lavoro, conferitole dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e il premio Bellisario, assegnato alle donne che si sono distinte nella propria carriera. Ma da dove nascono in lei la passione e la dedizione per l’attività imprenditoriale?
Le radici di GHC affondano nel padre, Raffaele Garofalo, medico chirurgo, che negli anni cinquanta dà vita al primo polo sanitario privato accreditato in Lazio insieme ai due fratelli, Antonio e Mario. Maria Luisa Garofalo affronta quindi un percorso solo in apparenza già tracciato, ma in realtà costellato di scelte difficili e di contrasti, a partire dalla decisione di non proseguire sulle orme del padre medico, scegliendo piuttosto di studiare Giurisprudenza e di specializzarsi in diritto societario. Le circostanze la porteranno però a riavvicinarsi al padre e alla realtà imprenditoriale familiare, non senza polemiche e attriti con lo zio Mario.
Il duro lavoro e i sacrifici, anche durante il periodo della gravidanza, hanno però mostrato la sua tenacia e, dopo aver scelto di percorrere la strada dell’imprenditoria, decide di ampliare la struttura del gruppo e di portarlo al di fuori dei confini laziali. Perciò si muove verso le regioni con migliori prospettive di investimento, aprendo dapprima una clinica per la riabilitazione in Piemonte, e rafforzando poi la sua presenza in Veneto, in Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Nel 2018 assume l’incarico di amministratore delegato di GHC, nata come subholding del gruppo principale, e ne guida con successo la quotazione in Borsa, in un momento di delicata congiuntura politica in Italia e di instabilità dei mercati finanziari. Il gruppo continua quindi stabilmente a crescere tanto che ad oggi conta 28 strutture in 8 regioni a nord di Roma, registrando un fatturato di oltre 200 milioni di euro.
Ma non è tanto il profitto ad alimentare la sua attività, quanto il desiderio di creare valore. L’impresa ha infatti sostenuto il sistema sanitario nazionale durante l’emergenza pandemica da Covid-19 ed è anche attenta alle questioni di genere: l’azienda vanta 6 donne su 11 fra i membri del consiglio amministrativo e una percentuale che sfiora l’80% di dipendenti di sesso femminile, delle quali il 90% con contratto a tempo indeterminato.
La Cav. Lav. Garofalo prevede nel futuro del sistema sanitario nazionale una più profonda integrazione fra servizio pubblico e privato. L’obiettivo infatti è quello di garantire, anche attraverso i fondi stanziati dal PNRR, una sanità che punti all’eccellenza. Il suo è sicuramente un esempio virtuoso, che ci lascia quindi sperare in una classe imprenditoriale che sia in grado di affrontare le sfide del futuro e che sia in grado di aggiungere valore alla nostra
società.