Un incontro, quello di oggi 5 Dicembre 2022, che sfolgora sullo sfondo di grafici, tabelle, percentuali, diagrammi a torta, istogrammi: così la Dott.ssa Ginevra Demaio – ricercatrice presso Centro Studi e Ricerche IDOS (senior researcher) – ha presentato il profilo statistico del fenomeno migratorio, a fronte dei risultati emersi dalle rilevazioni IDOS. Il “Dossier Statistico 2022” rinnova una tradizione di ormai trentuno anni, di cui la prima edizione nel 1991 – a seguito della Legge Martelli del ’90.
Il seminario suggella l’ulteriore e più concreta analisi della questione, dal momento che ripropone più attentamente alcuni degli aspetti trattati in precedenza entro il ciclo di incontri del Lamaro -Pozzani “Immigrazione, diritto di asilo e accoglienza nel mondo contemporaneo”. Segnatamente, inquadra l’immigrazione in veste di massiccio fenomeno globale, estendendosi nelle sue variopinte venature socio-economiche e politiche.
A partire dalla sua visualizzazione più generale, in riferimento al contesto mondiale, l’inquadratura si sposta verso una comprensione de visu del profilo statistico in Italia e nell’Unione Europea. Di qui, la dott.ssa Demaio presenta un ampio grandangolo: composizione e distribuzione dei migranti, analisi dello status sociale e lavorativo, analisi dei motivi di spostamento, prospetto sul bilancio economico, analisi dello stato di regolarizzazione odierno. In una consequenziale analisi, l’immigrazione è così trattata in senso centripeto, valorizzando dapprima il fatto in senso generale e in seguito giungendo alle sue ramificazioni più particolari. In tal senso, emerge un dato complessivo di 281 milioni di migranti nel mondo, secondo le fonti dell’ONU. Un’incidenza di per sé del 3,6% sull’intera popolazione mondiale, ma che – afferma Demaio – mostra una notevole e progressiva tendenza in crescita. Rispetto ai 153 milioni del 1980, l’incremento è stato dell’83,4%, con una spiccata presenza di India e Bangladesh, tra i paesi di origine. Tra le ragioni di spostamento v’è senz’altro la precarietà di sostentamento e l’inedia, specie a fronte di quasi 900 milioni di persone che soffrono la fame.
Particolarmente segnante risulta allora essere il dato relativo alla distribuzione del PIL mondiale, loquace più che mai di una sostanziale iniquità alla base: nonostante l’asimmetria demografica tra Paesi Boreali e Australi (1,4 miliardi contro 6,5 miliardi), la ricchezza risulta ripartita per circa il 50% tra Nord e Sud del Mondo. Aspetto che confuta la tesi di quanti intendono ingiustamente imputare la ragione della piaga al piagato stesso. Nel corso dell’incontro, emerge anzi il valore aggiunto del fenomeno migratorio, in particolare legato al maggiore pluralismo culturale, all’acquisizione di nuove vedute sul mondo e allo specifico contributo nella crescita del Paese ospitante. In riferimento al contesto italiano, la Demaio sottolinea a tal proposito il sostanziale ruolo dei migranti nel ringiovanimento dello status demografico: un’età media di 34 anni, contro una popolazione italiana che invecchia sempre più. Un plus che emerge anche al livello produttivo, laddove il bilancio entrate-uscite risulta essere positivo, per un valore di circa 1 miliardo. Un arricchimento che prorompe ulteriormente e che s’impreziosisce poi in senso biunivoco, volgendo altresì ad un compensamento economico all’interno dello stesso Paese d’origine: ecco dunque contarsi all’incirca 7,7 miliardi di rimesse inviate dall’Italia.
Seguitando, la dott.sa Demaio ha posto un ulteriore accento sulla questione relativa alla regolarizzazione dell’anno 2020 – nona disposizione varata dal Governo al fine di contrastare l’invisibilità dei cittadini stranieri presenti in Italia, data la stessa contingenza pandemica. In particolare si è osservata un’evidente latenza burocratica nell’analisi delle domande presentante per beneficiare della sanatoria, dal momento che a marzo 2022 ammontavano a circa il 30% le domande non ancora esaminate – contro il termine ultimo di presentazione fissato ad Agosto 2020. Un elemento, questo, che suggerisce una problematica di fondo nella stessa gestione del contesto migratorio da parte delle prefetture italiane, rappresentando “[…] un altro vulnus della nostra normativa sulla regolarizzazione […], indice che non era stata correttamente regolarizzata in precedenza la situazione […] e che andrebbe migliorata la procedura ordinaria”. Una simile manchevolezza burocratica si estende anche alle stesse acquisizioni di cittadinanza italiana, laddove si bordeggia la titubante questione politica scissa tra ius sanguinis e ius soli.
A fronte delle numerose e attente interpretazioni di dati da parte della dott.sa Demaio, il complesso fenomeno migratorio è stato eloquentemente anatomizzato: non già una superficiale presentazione della questione, ma un più ravvicinato intarsio statistico che permea di tangibilità e concretezza. Fortiori ratione, a seguito del seminario se ne comprendono le ramificate sotto-problematiche e si suggeriscono anzitutto le primigenie cause dello stesso. In un tracciato completo, si evidenziano le stesse molteplici sfere coinvolte dalla questione dei flussi migratori e se ne dimostra invero la natura più complessa e intricata.
Contestualmente all’evento, è stato inoltre presentato il libro “L’Europa dei Talenti”, di cui sono state gratuitamente distribuite le copie. Ai partecipanti è stata poi offerta la possibilità di scaricare copie digitali del Dossier Immigrazione grazie al sostegno dei Fondi dell’Otto per Mille della Tavola Valdese e dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V.