Con l’avvio del nuovo anno ha preso il via anche il ciclo di incontri “Scenari e mutamenti geopolitici globali” organizzato dal Collegio Universitario “Lamaro – Pozzani” di Roma. A stimolare la platea è toccato stavolta, mercoledì 8 febbraio 2023, al prof. Stefano Micossi, economista di chiara fama al livello nazionale e internazionale che il Collegio ha avuto l’onore di incontrare nella serata di mercoledì 8 febbraio 2023.
A introdurre la serata è stato il coordinatore del comitato scientifico del Collegio, prof. Sebastiano Maffettone, il quale, riassunte alcune delle ultime tappe del sentiero personale e professionale del prof. Micossi, già direttore generale di Assonime e professore onorario presso il College de France, gli ha ceduto la parola.
La relazione del prof. Micossi ha preso significativamente avvio dall’analisi delle crisi sanitaria ed energetica che, ormai da non poco tempo, abitano il nostro presente e, segnatamente, delle loro conseguenze in campo sociale ed economico: le propaggini della pandemia da Covid-19 e, soprattutto, la guerra totale e tremenda nel cuore dell’Europa hanno sferzato i mercati con fiero vigore comportando nervose fluttuazioni dei prezzi dei fossili che, in tempi recenti, non si erano mai sperimentate.
Alla ricostruzione delle crisi – invero particolarmente rischiose per il continente europeo a causa del suo quasi totale status di importatore energetico – è seguita poi quella delle diverse reazioni che da più parti si sono a esse registrate. In tal senso, se da un lato è impossibile negare l’importanza che hanno avuto le generose erogazioni di liquidità operate dai governi nazionali europei, è interessante notare come la recessione sia stata in massima parte evitata anche grazie al repentino mutamento comportamentale innescato dall’aumento dei prezzi: famiglie e mondo dell’impresa tutto hanno ristrutturato i propri consumi riducendo drasticamente il fabbisogno energetico e così risolvendo, o perlomeno tentando di risolvere, il problema direttamente a monte. Di più, la risposta per così dire privata alla crisi ha tacitamente comportato un secondo effetto fortuito e fortunato che, nelle parole del prof. Micossi, potrebbe rivelarsi ancora più decisivo del primo: le crisi hanno riconsegnato vera unità di valori all’Europa, all’Occidente e all’Europa nell’Occidente, facendo riscoprire il nostro tessuto non solo economico-politico ma soprattutto socio-culturale quanto mai forte e resiliente.
Più avanti, seguendo l’evolversi degli eventi le parole del prof. Micossi sono giunte a descrivere fino al presente più vivo e al futuro ancora da farsi, ponendo l’accento su quelle che sono le vere sfide in campo di politica economica che le istituzioni italiane ed europee sono chiamate ad affrontare.
Tra le occupazioni e preoccupazioni un posto primario è fuor di dubbio occupato dall’elaborazione di una congrua e compatta risposta europea al titanico programma di conversione economica verde predisposto dagli Stati Uniti d’America (Inflation Reduction Act) che diversamente potrebbe avvicinare di diverse miglia il rischio di una vera e propria guerra dei sussidi che implicherebbe, a sua volta, la chiusura dei mercati e l’inaugurazione di una disastrosa stagione di rincorsa ai protezionismi.
Infine, a impreziosire l’incontro hanno contribuito anche le domande delle studentesse e degli
studenti del Collegio che, sempre numerose e puntuali, hanno lambito temi i più diversi: da una candida curiosità sui mezzi necessari per potenziare l’economia italiana (e qui la risposta è stata chiara: spendere, spendere, spendere i miliardi del PNRR per remare contro l’italica resistenza vischiosa al cambiamento!), al tema oggi caldo delle autonomie fiscali, alle conseguenze dei fenomeni occidentali sui paesi in via di sviluppo fino al tentativo di definizione di un confine tra un’economia di crisi e una ordinaria.
L’incontro col prof. Micossi si è concluso a serata più che inoltrata con un invito, questo sì personale e disteso, a continuare sempre più a studiare con onesta intensità questo e altri temi per consentire ai decisori del domani di capire, comprendere e trasformare questo mondo splendido ma complicato consegnatoci in eredità.